25 gennaio 2017

Limoni confit o sotto sale


Questa è una conserva di limoni eccezionale da aggiungere a cous cous, tajine, stufati e pesce. 
Bisogna ovviamente scegliere i limoni migliori, non da supermercato. Riservate questa ricetta a quelli più succosi, con la buccia spessa, i sorrentini o quelli di Procida se possibile. Il processo di conservazione sotto sale ha la bellezza di rimuoverne l’acre e di rendere i limoni brillanti, morbidi e delicati, tirandone fuori il meglio. Una volta lo vidi usare anche in un panino arabo, usando solo la buccia, assieme a tahini,  tonno fresco,…Da lì la voglia di farli ! I passaggi per questa ricetta sono davvero facili. Quella che do è la versione base, ma potete aggiungere aromi che preferite e del piccante se volete. Ma io lo preferisco semplice…
 
Dosi e procedimento 
1 kg di limoni
pepe nero in grani
sale marino grosso integrale


Lavare bene i limoni sotto l’acqua corrente, asciugarli; Eliminare le estremità di ogni frutto e tagliarli in fettine. Prendete un vaso di vetro da conserva sterilizzato e porre sul fondo un pò di sale grosso. Aternare strati di fettine di limone a strati di sale, grani di pepe facendo attenzione a comprimere fra una fetta e l'altra, assicurandosi che le fettine siano ben coperte.
Mettere il barattolo in un luogo fresco e al buio per circa un mese. Passato questo tempo saranno pronti per essere utilizzati. Togliete il sale in eccesso prima di utilizzarli, sciacquandoli sotto l’acqua.




11 gennaio 2017

Stupida Lonza!


…perché e’ uno di quegli ingredienti sempre presenti nel reparto carni del supermercato che trovo quando faccio la spesa dopo il lavoro. Stai lì con la fame e trovi queste fettine tristi, nel polistirolo, con quel giusto filo di grasso e che però cotte in padella in modo semplice rischiano sempre di essere un po’ secche e sciocche. E come le cucino? A fine giornata ci vuole un regalo! E quindi, un modo per farle godurioso.  Fritte come una cotoletta, ma accompagnate da un' insalata fresca e con la giusta acidità a smorzarlo. Se ne fa una torretta.


Ricetta e dosi
 Per 4 persone 
12 fettine di Lonza sottili (circa 5mm)
1 uovo, pangrattato, farina per panare
Timo fresco
2 cetrioli piccoli
4 pomodori tondi maturi e saporiti
2 cucchiai di aceto balsamico
Olio evo
Olio di arachidi per friggere
sale



Per l’insalata
Lavare i cetrioli, privarli della buccia con il rigalimoni (per lasciarne giusto un po’ che ci sta bene) e affettarli molto sottili con il pelapatate. Tagliare il pomodoro, togliere la polpa e farlo a dadini, togliere la buccia se avete tempo e voglia. In una ciotola emulsionare l’olio con l’aceto, una presa di sale e il timo.


Per la frittura 
Scaldare l’olio di rachidi in una padella antiaderente.
Rompere l’uovo e sbatterlo con timo. Infarinare la carne, poi passarla nell’uovo e poi nel pangrattato, pressandole bene affinché aderisca bene. Friggere le fettine poco per volta. Devono venire ben croccanti.  Scolare bene dall’olio.

Il piatto 
Impilare (letteralmente!!) le cotolettine di lonza, calcolandone tre per piatto, alternando a ognuna qualche fettina di cetriolo e dadolata di pomodori. Irrorare con la vinaigrette preparata e ancora un po’ di timo.
 
Enjoy!

Curiosità culinarie: Il finger lime o Limone caviale



Mai sentito parlare? E’ un tipo di lime della zona costiera orientale subtropicale australiana che possiede una polpa con una granulosità molto particolare. Questa infatti è fatta da tante piccole palline, vescicole sferiche della dimensione del caviale, che per questa ragione e per il piacevole e particolare gusto citrino assieme ai colori accesi, e’ utilizzata molto in cucina in vari modi. Ho visto che si trova anche in Italia, si coltiva a Sabaudia:






E’ della dimensione di un dito, quindi non tanto grande. Io proverò a ordinarlo, poi vediamo come lo uso. 

Qui anche qualche ricetta:




Qui è in versione semplice, usato sulle ostriche. Una della applicazioni più comuni.

4 gennaio 2017

Tagliatelle al Ragù Bianco




C'è solo una cosa che amo più degli spaghetti, le tagliatelle! In qualunque modo siano condite sono uno di quegli ingredienti di cui ho sempre voglia. Sono un cibo confortante, morbido. Sono sempre alla ricerca di ricette per prepararle e il ragù bianco è un piatto che mi piace molto. Mai fatto in famiglia, dove si fa il classico con aggiunta di pomodorino e con carne di manzo. Questo è fatto con il maiale e i soliti ingredienti della bolognese assieme al guanciale e un pò di erbette aromatiche. Alternativa è farlo con pezzetti di coniglio tagliati a coltello e cuocerlo poco, aggiungendo alla fine olive nere che gli danno lo sprint, un ragout express diciamo.
Io questa versione che vi metto me lo preparo spesso per cena, si diffonde un bel profumo di cucina casereccia per casa.Fa parte di quelli che sono uno i miei confort food.

Le dosi e la ricetta
Per 300 gr di tagliatelle/pappardelle
1 costa di sedano
1 carota
cipolla /cipollotto
1/2 bicchiere di vino bianco fermo
1 spicchio d’aglio intero
300 di macinato di maiale
60 gr di Guanciale (o pancetta tesa salata)
Foglie maggiorana/ timo/ rosmarino
1 foglia di alloro

Lavare e tritare il sedano, la carota e la cipolla. In una casseruola dal fondo spesso versare 2 cucchiai di olio, mettere uno spicchio d’aglio, il sedano la carota e la cipolla. Fare rosolare. Aggiungere le erbe aromatiche (salvia e rosmarino e maggiorana) aggiungere e fare soffriggere un pò. Poi aggiungere il guanciale e fare rosolare bene. Mettere il macinato e rosolare. Quando la carne è ben sigillata, togliere l’aglio. Alzare la fiamma e sfumare col vino. Fare evaporare. Aggiungere acqua calda (fino a coprire), il sale e il pepe. Fare cuocere per 30-45 minuti a fuoco lento. Deve rimanere un pò liquida, ma non troppo. Portare a bollore una pentola d'acqua salata, cuocere le tagliatelle e mantecare con il ragù. Decorare con qualche fogliolina di timo fresco e parmigiano/pecorino.