31 agosto 2011

Romantica ...a me?


Vorrei provare, se riesco, a spiegare con chiarezza quello che sento e penso.
Le mie vacanze estive da sempre hanno avuto un' organizzazione incerta. Ma sicuramente, un punto fermo, è sempre stato il mio soggiorno nella casa che abbiamo a Cava. E’ un paese molto carino, poco distante da Napoli, che ospita la nostra casa, che si trova diroccata su un monticello in una frazione che ha una sola piazzetta e pochi abitanti. La mia famiglia ci viene da sempre, da che ho memoria.
I ricordi di quando si è piccoli sono sempre sfumati, trasformati in sensazioni ed emozioni.
Vento, odore, luce. Questo posto è per me tutto questo. Primordiale, essenza delle cose.
Fin da piccoli le informazioni del mondo sono difficili da elaborare e decodificare. Io, poi, ho forse sempre avuto pochi strumenti; il mondo mi veniva incontro e ritornava indietro, lasciandomi poi più confusa con questioni difficili da gestire. La mia difficoltà. L’adolescenza, lasciamo perdere poi. Ma, per fortuna, con il tempo, tutto si elabora, e, a fatica, si riprendono le fila dei discorsi, si comprende il passato si accetta, più o meno, ciò che è stato. Ed è questo posto che mi ricorda chiaramente la semplicità e bellezza del mondo, la generosità della natura.
Qui, tutto ha senso e funzione ed è in questo posto che inizi a fare pace con il mondo. Immediatamente. Tutto il resto, pensieri, problemi e dubbi, se ne vanno, lontani, lasciando la chiarezza, il benessere, che alla fine sono le uniche cose che contano veramente.
L’orto. La prima volta che ho sentito l’odore del fico, che quando lo tocchi si attacca alle mani, con quella goccia trasparente sul didietro quando è maturo. Aperto, ha poi un colore rossastro, pieno di cosette dure e lunghe. Poi cresci e dai un nome a tutto…. Il nocello. La prima volta che l’ho visto e capito come erano fatti i frutti e che si potevano mangiare ero con il contadino che, preso un sasso duro, glielo rompeva violentemente sopra …“crash” …e poi quella pallina marroncina, bianca dentro, si rompeva nella mia bocca, buooona! I pomodori, scendere nell’orto a prenderli insieme a una manciata di peperoncini e basilico per decidere di preparare uno spaghetto semplice ma eccezionale. Il mio amore per il cibo a la natura. L’uva e suoi colori. Le cicale fra i pini, che il pomeriggio cantavano insieme perché io potessi dormire. I miei sogni quando ero piccola.
Il tempo passato lì allora e ora ha la stessa impronta sincera e capisco, ancora adesso, che sono queste le cose che contano. Le vacanze, inoltre, è vero, hanno una componente, siamo più tranquilli, lontani dal solito. Le preoccupazioni di ogni giorno volano via e noi stiamo bene. Siamo più sereni, il riposo ci rende lievi, tolleranti e simpatici. Si placano le inquietudini e siamo così pronti per tutto quello che il mondo ci proporrà.