19 gennaio 2019

Involtini di carne siciliani: due varianti


Una settimana in Sicilia quest'estate e ovviamente sono rimasta folgorata. Inutile dire che ti rendi conto che quello che mangi lì è speciale perchè capisci che lo sono gli ingredienti. Il sole regala forza e bellezza a tutto con generosità. Aranci e limoni profumati, frutta che poi viene conservata secca (pistacchi, nocciole), pomodori, pesce e tutto ha una incredibile intensità. 
La cucina siciliana riesce a essere semplice, fatta di ricette di tradizione, ma le radici sono talmente profonde e complesse da darti immediatamente idea della storia e sapienza che porta con se anche solo con un piatto quotidiano e pochi bocconi.
Ha inoltre ricette della tradizione che pescano nella cucina araba dell'agro e del dolce, quella francese del  Monsù (Monsieur, signore) dei cuochi sapienti, e quella della cucina contadina.


In questo viaggio, ho comprato un libro piccolo e semplice con poche ricette della tradizione, che mi dava idea di potere portare con me un poco di questa terra e di quello che avevo mangiato (inutile dire che la mia valigia era piena di ogni cosa....). La Sicilia in Cucina (Guido Tommasi editore). Ho deciso di provare questi involtini, che erano nella mia mente da un pò; quando ero piccola andavamo a Vulcano d'estate. 

E così, prima ricetta, prima prova.

Ne ho provate due versioni:

La prima con Lonza di Maiale (o se si vuole con fesa di vitello)

400gr di fettine sottili di Lonza (vanno battute)
150 di pecorino siciliano tenero (o caciocavallo- se trovate il ragusano tanto meglio!)
1 cipolla bianca (o due cipolline fresche)
200 gr di pangrattato (possibilmente casalingo)
50 gr di parmigiano grattuggiato o di pecorino
prezzemolo
burro fuso
foglie di alloro (se fresco meglio)
sale/pepe


Battete le fettine di carne su carta forno con un goccio di olio, eviterà che si rompano; Arrotolate le fettine di carne attorno a un pezzetto di formaggio e a uno/due pezzetti di cipolla (l'involtino deve risultare non più lungo di un dito, circa 7 cm).
Infilate gli involtini su degli spiedini alternando delle foglie di alloro e qualche spicchio di cipolla. Passate gli spiedini nel burro fuso, poi nel pangrattato mescolato con parmigiano/pecorino sale e pepe.

Vanno abbrustoliti velocemente sul barbecue o sotto il grill del forno, giusto il tempo che il pangrattato canti!

La seconda versione è più semplice. 

500 gr di fettine di fesa di vitello sottilissime
150  gr di pangrattato
100 gr parmigiano
50 gr pecorino
80 gr di farina di mandorle o mandorle tritate
un mazzetto di prezzemolo
ciuffi di menta fresca
2 spicchi di aglio privati dell'anima 
sale/pepe

Olio evo

Preparare il pangrattato aromatico aggiungendo tutti gli ingredienti e tritando molto finemente le erbe. Aggiungervi un poco  di olio per farlo amalgamare e aiutare a farlo aderire alla fettine.

Prendere le fettine di carne (calcolate sempre fettine piccole) e mettervi il ripieno di pangrattato. Arrotolare. Riempire tutte le fettine. Allineare 4-5 rotolini per volta e infilzateli su 2 spiedini.Fate così per tutti. Spennellarli un altro poco con olio e panarli con la stessa panure.

Per la cottura, anche qui lo stesso: se avete la brace fantastico, altrimenti 200°C grill per 10 minuti, rigirandoli anche solo una volta quando ha fatto la crosticina!

Provate e fatemi sapere. Io li amo e li faccio spesso perchè è con ingredienti facili che hai sempre in casa...



17 gennaio 2019

Pasta fresca: Ravioli di Barbabietola ripieni di baccalà



Questi Ravioli di Rapa rossa o barbabietola iniziai a pensare di farli quando iniziai il corso sulla pasta alla Scuola di cucina. Parlavano di varianti dell’impasto e la barbabietola mi dava idee per diverse combinazioni. Facile contrastare quando l'ingrediente è così dolce. La parte ingannevole della preparazione sta nella percentuale di parte umida dell’impasto (equilibrio fra uova ed eventuale altra componente che da umidità: ovvero spinaci, barbabietola, pomodori etc…).  Inoltre se si decide di fare la pasta ripiena, va considerata anche l’umidità del ripieno.

In questa ricetta li riempio di baccalà, ma altra idea con buon contrasto è anche il formaggio di capra e noci.

Le mie dosi per la pasta sono:
350gr Farina 00
50 semola rimacinata
80 gr di purea di barbabietola (una barbabietola cotta, frullata e scolata bene del liquido in un colino)
2 uova
Sale

Per il ripieno:
400gr di baccalà dissalato e pulito (tenete da parte la pelle e le spine)
Sedano, carota, cipolla, 1 foglia di lauro.
1 patata
1 L di latte

Burro, una barbabietola cruda tagliata a cubetti.

Ricavate la purea dalla barbabietola e disponete la farina a fontana sulla spianatoia o in una ciotola capiente; sgusciatevi al centro le uova e unite la purea di barbabietola e una presa di sale. Sbattete con la forchetta incorporando poco a poco la farina e impastate energicamente per un 15 minuti fino ad ottenere un impesto liscio e non appiccicoso. Avvolgere in pellicola e fare riposare a 4 gradi per 1h.

Per il ripieno: mettete a bollire il baccalà nel latte con sedano, carota e cipolla, la patata e il lauro. A parte mettete in un contenitore forato nella stessa pentola la pelle e le spine. Questo darà più gusto al tutto. Cuocete per 45 minuti. Scolate bene e frullate il baccalà con la patata schiacciata e olio fino a ottenere una crema densa.

Stendete la pasta in lunghe sfoglie sottili con l’apposita macchinetta (penultima tacca). Distribuite sui fogli ciuffi di ripieno di baccalà (se vi piace su ciascuno mettete una foglia di basilico), coprite con un'altra striscia di pasta, sigillatela bene attorno al ripieno togliendo bene l’aria e bagnando leggermente la sfoglia. Con uno stampo dentellato per ravioli o con una forma tonda tagliente ricavate i vostri ravioli.

Lessate i ravioli in abbondante acqua salata e saltate in una padella dove avrete messo burro, acqua e cubetti da barbabietola cruda.
Nappate i vostri ravioli e servite.