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Ho scoperto una disegnatrice che con poco, dice moltissimo.
Si chiama Avish Khebrehzadeh, e sembra prendere le persone, le cose, in un attimo, un momento della loro vita, in silenzio, molto intimamente. Figure immobili, eppure nel tempo, in attesa del movimento.
Non è facile spiegare queste sensazioni senza l’ impressione di stare scrivendo qualcosa di indefinito, che si potrà cogliere o meno.
Il suo libro è giallo chiaro chiaro, le pagine scarne, il tratto minimo, le figure ti arrivano silenziosamente.
Il suo libro è giallo chiaro chiaro, le pagine scarne, il tratto minimo, le figure ti arrivano silenziosamente.
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