21 dicembre 2011

Incantesimo


Tra le cinque e le sette questa sera,
sono rimasto steso nel canale del sonno. Legato
a questo mondo da nient'altro che la speranza,
mi rigiravo nella corrente di cupi sogni.
E' stato in questo periodo che il tempo
ha subìto una metamorfosi.
E' impazzito. Quel che prima era
brutto e squallido, ma ancora comprensibile,
si è gonfiato fino a diventare
irriconoscibile. Qualcosa di feroce.

Disperato com'ero, non ci
voleva proprio. Era l'ultima cosa al mondo
di cui avevo bisogno. Perciò ho chiamato a raccolta tutte
le mie forze e l'ho cacciato via. L'ho spedito giù per la costa
fino a un grande fiume che conosco. Un fiume
in grado di combattere con un tempaccio
del genere. Cosa importa se il fiume deve rifugiarsi
su terreni più alti?Basta qualche giorno
 e ritroverà la strada di casa.

Poi tutto tornerà come prima. Giuro
che tutto sembrerà, al massimo, un brutto ricordo.
Cavolo, tra una settimana non ricorderò
neanche cosa provavo mentre scrivevo queste righe.
Avrò dimenticato il sonno agitato
e i sogni che ho fatto questa sera...
per svegliarmi alle sette, guardar fuori
il temporale e, dopo la prima sorpresa...
riprendere coraggio. Pensare a lungo e intensamente
a quel che voglio, a quel che posso lasciar andare
o mandare via. E poi, farlo!
Così. Solo con parole e segni.

Raymond Craver, tratto da Blu oltremare

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